Pil Italiano 2019

Sun, 15 Jan 2023 19:56:04 +0000
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Nel quarto trimestre del 2019, secondo la stima preliminare, la dinamica del Pil ha subito una battuta di arresto". Lo scrive l'Istat nel commento ai dati. Il calo congiunturale dello 0, 3%, spiega, "ha interrotto la debole tendenza positiva prevalsa nell'arco dei quattro trimestri precedenti". La contrazione trimestre su trimestre, prosegue l'Istituto, "determina un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che scende a zero dallo 0, 5% del trimestre precedente". Nel quarto trimestre del 2019 il valore aggiunto in termini congiunturali "segna un calo marcato nell'industria e in agricoltura, a fronte di un sostanziale ristagno per l'insieme del terziario". Lo scrive l'Istat nel commento ai dati sulla stima preliminare del Pil.

Pil pro capite italiano in caduta libera dal 2001 Nel 2019 il Pil pro capite italiano, espresso in euro 2010, ha toccato quota 26. 860 euro, cioè si è attestato su un livello inferiore alla media UE del 6, 18%, mentre ha accusato un calo del 3, 9% rispetto al 2001, cioè all'anno che ha preceduto l'entrata dell'Italia nell'area euro. Considerando tutti i paesi dell'Unione (Regno Unito compreso), oltre all'Italia solo la Grecia ha nel 2019 un Pil pro capite inferiore a quello del 2001, ma la differenza è solo di 60 euro (-0, 33%). La caduta del Pil pro capite italiano nel primo ventennio di questo secolo appare ancora più pesante se si confronta il nostro risultato con quello delle altre principali economie dell'area. Tra il 2001 e il 2019 il Pil pro capite è aumentato del 13, 9% in Francia, del 19, 38% nel Regno Unito e del 22, 47% in Germania, mentre in Italia è, come si è detto, calato del 3, 9%. Significativo è poi il fatto che l'Italia perde terreno anche rispetto agli altri paesi della fascia meridionale della zona euro.

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Come se non bastasse, gli investimenti fissi lordi "mostrano un profilo in rallentamento": nel 2019 la crescita si fermerà al 2, 2% (dal 3, 2% del 2018). È quanto prevede l'Istat. Nel 2020 non si andrà oltre l'1, 7%. "La decelerazione degli investimenti è guidata principalmente dalla crescita contenuta della componente in macchinari", spiega l'Istat. Per fortuna prospettive migliori vengono dal mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione quest'anno segnerebbe infatti "un deciso miglioramento", attestandosi al 10, 0% (dal 10, 6% del 2018). Nel 2020 l'indicatore scenderebbe "marginalmente", al 9, 9%. L'Istituto dunque prevede "il proseguimento della dinamica positiva del mercato del lavoro".

Nel 2019 PIL pro capite italiano sotto la media UE del 6,18% - Kaleidosweb

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