1117 del Codice Civile, l'immobile verrà dedotto in contratto con tutti gli inerenti diritti reali, servitù attive, passive e legali, passi, accessi, dipendenze, pertinenze ed inerenze, fissi ed infissi, comproprietà di legge e da regolamento di condominio, usi e consuetudini, ai sensi. Ai sensi degli artt. 1490 e 1491 del Codice Civile, il promittente venditore garantisce la piena e libera proprietà e disponibilità dell'immobile oggetto della presente scrittura, e la sua libertà da qualsiasi peso, vincolo, trascrizione pregiudizievole ed ipoteche e vende l'immobile stesso nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, come visto e piaciuto, libero da spese di amministrazione arretrate. Il promittente venditore dichiara che nessuna servitù passiva grava l'unità immobiliare oggetto della compravendita. Il promittente venditore promette l'unità immobiliare in vendita libera da persone, cose e vincoli di locazione. Ai fini e per gli effetti della legge 28 febbraio 1985m n. 47 il promittente venditore garantisce la regolarità edilizia dell'unità immobiliare, impegnandosi a fare quanto necessario per l'adempimento di tutti gli obblighi previsti dalle norme urbanistiche.
In questi casi, è importante consultare il proprio medico, che valuterà la possibilità di affiancare alla dieta integratori alimentari a base di carciofo, boldo e cardo mariano, utili per depurare o stimolare il fegato.
Ho volutamente evitato di citare, rimandare, commentare testi ufficiali della Chiesa e di tanti santi che parlano di questi argomenti, testi ai quali rimando il lettore in quanto basta una semplice indagine su internet. E di questo mi scuso. Ho qui voluto suggerire una riflessione che nasce da una semplice considerazione di alcune linee e criteri che ci provengono da quanto viviamo quotidianamente e di cui ne abbiamo una piena esperienza, e seguendone un po' la logica possiamo estendere la nostra conoscenza anche verso realtà non visibili. Athos Turchi
Si parla di una doppia deflagrazione e, secondo fonti investigative, i Vigili del fuoco sarebbero intervenuti per un principio di incendio finendo poi travolti una volta arrivati sul posto. Al momento non viene esclusa nessuna ipotesi dagli inquirenti, anche se quella del dolo sembra essere la più probabile: collegati ad alcune bombole inesplose nella cascina dove sono morti i tre Vigili del fuoco c'erano dei fili elettrici e una scatoletta che potrebbe essere un timer. «Tutto fa pensare che l'esplosione sia stata voluta e deliberatamente determinata», ha detto il procuratore di Alessandria Enrico Cieri dopo il sopralluogo nella cascina. Quel che si può escludere con certezza invece è una matrice «terroristico-eversiva». Il proprietario della cascina è stato ascoltato come persona informata sui fatti dalla Procura. La casa era disabitata e, per un certo periodo, era stata anche messa in vendita. Secondo il procuratore, il proprietario non ha riferito «nulla di significativo se non una mera ricapitolazione dei fatti.